Quanti seguono il blog?

lunedì 10 febbraio 2014

Le bugie (in ligure "böxie"): chi le dice e le divora... chi non è capace a dirle, ma... le mangia!

Nell'Antica Roma c'erano i frictilia, dolci fritti preparati proprio durante il periodo dell'odierno Carnevale, distribuiti alla folla che in massa si riversava per le strade.
A quei tempi si festeggiavano
i Saturnali, con sfilate e celebrazioni della mitica "età dell'oro", in onore di Saturno, dio dell'abbondanza e della soddisfazione.

Difatti, non c'è alternativa a Carnevale: si frigge e...basta. E' proprio difficile trovare una preparazione carnevalesca in cui non si debba versare l'olio in padella!
Si frigge, in abbondanza.
Anche nell'Antica Roma, grazie alla facilità di preparazione, era possibile cuocere grandi quantità di frictilia, in breve tempo, così da non lasciare nessuno "a bocca asciutta". Allora come oggi.

 
Adesso sono chiacchiere, bugie, cenci,... C'è chi le lascia rettangolari, al limite incidendole al centro, chi le chiude a fiocco, chiamandole "fiocchetti". Cambiano nome in base alla regione o alla zona d'Italia, ma si tratta pur sempre di un delizioso impasto fritto e poi spolverato di una candida pioggia di zucchero a velo. Che si chiamino bugie (Genova, Torino, Asti, Imperia), dal ligure böxie, cenci o crogetti (Toscana), strufoli (zona di Grosseto, Massa Marittima), chiacchiere (Basilicata, Sicilia, Campania, Lazio, Alto Sangro nell'Abruzzo meridionale, Umbria, Puglia, Calabria, a Milano, La Spezia, Massa, Carrara, Sassari e Parma), cróstoli o cróstołi o gròstoi (Ferrara, Rovigo, Vicenza, Treviso, Trentino, Friuli, Venezia Giulia, Ferrara), frappe (Roma, Viterbo, Perugia e Ancona), gałàni o sosole (Venezia, Verona, Padova).
Ora vediamo come preparare questo dolce festivo.
Ingredienti: 250 gr farina; scorza di limone tritata; mezza bustina di lievito per dolci vanigliato (altrimenti utilizzare direttamente la farina lievitante); 60 gr. zucchero; 2 uova; 60 gr. burro; 2 cucchiai di marsala (oppure - piccola mia variante - 1 di marsala e 1 di limoncello); olio di semi per friggere.
Procedimento: Nel mixer versare la farina, la scorza tritata, il lievito, lo zucchero e dare una prima frullata. Aggiungere le uova, una per volta, e frullare ogni volta. Versare i 2 cucchiai di marsala (oppure 1 di marsala e 1 di limoncello) e calare il burro freddo, tagliato a tocchetti, per un'ultima frullata. Si formerà una specie di palla che si lavorerà in poco tempo, a mano. Con l'aiuto di un mattarello, oppure (meglio) con l'ausilio della classica "nonna papera" si stende la pasta sottile e si taglia a rettangoli, effettuando una breve, caratteristica incisione a metà, che con la cottura diventerà una piccola "bocca" parlante. Quando si stende la pasta, ricordarsi sempre di aggiungere un po' di farina se questa rischia di attaccarsi. Friggere in abbondante olio di semi, bollente, preferibilmente in una padella non troppo larga e a bordi alti (controllare che l'olio sia caldo facendo la prova dello stuzzicadenti: se, immergendolo, l'olio "schiuma", allora è pronto per la frittura). Preparare una serie di fogli di carta assorbente, su cui adagiare le bugie fritte e distanziarle, così che si mantengano croccanti. A fine cottura, quando ormai saranno raffreddate, adagiarle su di un piatto, a strati, e spolverarle, di volta in volta, di zucchero a velo.
Il gusto è speciale, delicato, aromatico: si intuisce il tocco del limone, della vaniglia e del marsala e non ha nulla a che vedere col sapore di quelle comprate, che danno meno soddisfazione. Questo sarà, all'incirca, il risultato. Le mie - certo - sono proprio preparate in fretta e furia! Molto caserecce: alcune stese a mano (per chi le preferisce un po' più spesse), altre con la "nonna papera" (per chi le predilige un po' più sottili).

lunedì 20 gennaio 2014

L'angolo del sorriso

Vieni a trovarci su: Orion.
Questa, proprio, non potete perdervela. Una perla rara (XD) che mi è capitata sotto gli occhi, su Youtube, e non ho potuto fare a meno di ascoltarla, dall'inizio dalla fine.
Perché? Beh, come sempre si parla di tutto e di più, ma lo si fa con l'ironia del giullare e si deve concedere molto ad una satirica denuncia della società. Questo è e questo consegna il "comico", fin dall'Antica Grecia. Non so se avete idea di cosa sparasse Aristofane in certe commedie!
Simpaticissima Luciana: ad un certo punto è stata colta da una ridarella un po' "poco professionale", ma che non la detronizza, comunque, da regina dei saltimbanchi.
In chiave diversa, adoravo pure la Sconsy, nel suo linguaggio totalmente, volutamente, dannatamente imperfetto (a proposito: dov'è finita lei?).
La bionda e spigolosa cabarettista ha spaziato su ogni argomento, come al solito, e c'è solo da ridere di fronte alla sua lingua maliziosa e un po' biforcuta.Ha parlato del premier francese Hollande come serial-tromber che, questa volta, si fa il "giro di lenzuola" con Julie ("avrà imparato da Berlu?"): la splendida amante ora se la gode come "l'usignolo col verme in bocca", ma sarà presto destinata, a sua volta, al tradimento, secondo la Littizzetto e anche secondo l'insindacabile ruota che gira. Fabio dice: "L'amore ha tante sfaccettature!". E lei, prontamente: -Avrà anche tante sfumature, ma è pure cieco, perché Hollande...capisco fosse un Delon...capisco ancora Sarkozy che aveva la faccia un po' da diable dell'Inferno o da gargoyle di Notre Dame...ma Hollande...voglio vedere se di mestiere sgorgava le fogne di Parigi e, tornando la sera, diceva alla Julie: "Bonjour mon amour" e lei, asfissiata dai più putridi fetori: "Che tanf!"- 
Giustamente la Julie, in quel caso, non se lo sarebbe filato "di striscio"; immaginatevi se dalle tasche di Hollande, invece delle banconote, stillasse eau de fogne...altro che "premier dame". Luciana ha ragione: guarda in faccia alla realtà, e come sempre senza peli sulla lingua, facendo notare l'accoppiata "wonder woman - uomo ricco o di potere" e attirando l'attenzione sulla realtà dei fatti: il mondo gira e si muove grazie alla fatidica ed irresistibile "Iolanda", alla quale il maschio non sa proprio mostrare il suo rifiuto.
"Fai scoppiare il conflitto mondiale!". "Non può scoppiare per una cacchiata che sparo io!". E' il suo mestiere e lo fa nel modo più solare che possa esserci. Continua pure così!
Le parole, però, indugiano su di un caso po' "sui generis", che farà aggrottare la fronte di molti: la bifallia. Sembra aver spopolato sul web. Sinceramente, stavo meglio prima di saperlo, però lei ci costruisce sopra un'ironia che non riesce proprio a non strapparmi un sorriso, pure su quell'argomento. Della serie: il tizio con la Gorgone per inguine va dall'urologo senza avvertirlo e a questo prende ovviamente un colpo quando, dal pantalone, saltano fuori le due gemelle Kessler o Starsky & Hutch. Oppure, magari, di fronte ad una tale anomalia, pensa pure di essere diventato miope o di vedere doppio... Le ragazze sembrano fuggire di fronte ad una sorta di duplice eruzione del Vesuvio, a detta della Litty, ma non ne sono poi così convinto...bisognerebbe proporre un sondaggio a riguardo e rivolgerlo al pubblico femminile... anche se non sembra l'unico ambito d'interesse del cosiddetto "biminchia" (cit.).
Allo stesso modo Luciana riesce a toccare anche tematiche più impegnate, come quella delle armi chimiche siriane, lanciando messaggi importanti, diretti, potenti. Lei sa alternare il sorriso dei recenti, sardonici eventi alle pagine più significative dell'attualità, con una disinvoltura quanto meno singolare, senza sfigurare o essere una funambola pericolante sul filo. Poi è stata brava anche perché ha parlato pochissimo della suora incinta, dicendo solo che la giovane timorata pensava di aver mangiato troppi fagioli; però, di fronte al suo incomprensibile: "Non posso essere incinta: sono suora" la Litty non ci sta. "Essere suora non è un anticoncezionale: cavolo!". In effetti non è una coperta di linus sotto la quale potersi nascondere, di fronte a tanta evidenza. Anche se, bisogna dire, in molti altri casi, e ben più gravi di questo, come abusi e pedofilia, il mondo religioso che sempre stigmatizza, vieta e sdegna, non ha preso così tanti provvedimenti, ma ha saputo più di una volta proteggere ciò che accomodava, essendo, magari, più facilmente e orrendamente celabile.
In fondo, qui si tratta della nascita di una nuova vita, che non nuoce a nessuno, forse solo all'etichetta, a volte un po' insulsa e incoerente, della Chiesa. Ma la Litty è stata molto più breve di me e anche molto più breve degli inutili discorsi che sono nati. Non ha proposto che, tutti in fila, portassimo i doni a quella suora, come accadde 2000 anni fa. Non ha ironizzato sul nome del bambino, dicendo che si chiama Francesco perché il Santo era solito parlare ai volatili. Non ha insinuato che ci fosse lo zampino dell'omonimo Papa... e neppure che la Madonna avrebbe potuto denunciarla per copyright. Non ha detto che la suora la mattina era solita farsi il Cappuccino... Non ha parlato di un "revival" della Monaca di Monza, né di gialli sul nome dello Spirito Santo, ipotetico fautore del lieto evento, e non ha speso neanche un minuto per parlare dello psicodramma vissuto dall'uomo che ha ingravidato la suora, senza aver lasciato un segno più tangibile su quella donna - a quanto pare - a parte l'evidente uscita del pupo. Non ha parlato dell'opera del Signore...del secondo piano. No: niente di tutto questo. Non si è persa nelle facili ironie che sono circolate in questi giorni. La Littizzetto è stata incisiva: in un paio di parole ha chiuso la faccenda e l'ha fatto strappando il solito sorriso che accompagna i suoi interventi. Poi è venuto il momento dei tatuaggi vicino alla "tittyna" della Tatangelo e al "gigino" di Gigi...così Fabio ci fa: "Ma è una cosa privatissima, non devi parlarne!" E lei: "E che ti credi, che sono andata ad aprire le mutande della Tatangelo? Ne hanno parlato ai quattro venti, tra riviste, interviste e giornali...alla faccia del privato!". La adoro: ha dannatamente ragione ed è meritatamente acclamata dagli applausi. La gente si svende in pubblica piazza solo per fare scoop e questa ne è un'ulteriore prova. Poi aggiunge: "Lui ha l'uccellino vicino a quello titolare!" E poi pure Fazio ci si mette: "Però c'è un'obiezione...il gatto vicino all'uccellino è un po' preoccupante..."
E perché, l'incontro corporeo con il sottofondo musicale dei Looney Tunes?...Non mi pronuncio. Ma...a proposito, non ce li avevano già tatuati Titty e Silvestro? Mi sembrava di aver già sentito "volare" in aria questa storia assurda. Insomma, quanti se ne fanno tatuare? Vogliono lo zoo sull'inguine? O_O
Io non posso far altro che chiudere questo post domandandomi, da un lato, quanto la gente possa essere (a)normale e tessendo, d'altra parte, lodi sperticate rivolte a questa donna, capace di catalizzare l'attenzione di tutti in una manciata di minuti e di condensare nel modo più ilare e scanzonato quanto accaduto durante una settimana. Il tutto appiccicando, di tanto in tanto, qualche pezzetto di chewing-gum alla scrivania di Fazio, che ormai per lei è un dissacrante triclinio.
Concludo salutandovi e riproponendo lo spassoso video d'augurio realizzato dallo staff di Orion durante le feste.

giovedì 21 novembre 2013

Nosy Iranja

Lontano da qui, in Madagascar, Nosy Iranja mostra generosamente le sue bellezze tropicali adagiata tra acque cristalline; ma ciò che più colpisce di questo luogo unico è il fatto di essere formato da due lembi di terra, uniti da una sottile lingua di sabbia bianca che la bassa marea restituisce ai nostri sguardi incantati; questo fenomeno naturale la rende, infatti, una tra le più affascinanti isole dell’Oceano Indiano, con i suoi giardini tropicali, i coralli, le piantagioni di ylang ylang, le cui afrodisiache essenze catturano subito i sensi, stimolando nuove e freschissime sensazioni.
E poi gli indimenticabili tramonti, quando le tonalità del rosso predominano sul verde acceso della vegetazione fino a catturare lo sguardo e a gettare un'ombra di attrazione. Infine, una volta a terra, dopo una breve passeggiata, giungere al faro dal quale ammirare il panorama circostante, splendido e mozzafiato.
Due lembi di terra, attratti l'uno dall'altro, che si trovano e si incontrano, in un istinto naturale volto a legarsi e unirsi, per un po' o per sempre: qualcosa che coinvolge, in una magica intesa, la natura, come ogni persona.

Auguri baby-!

Auguri, auguri, auguri alla nostra inimitabile baby-, una delle più folli e simpatiche presenze del canale Orione!
Luke_Lucignolo_, BlackMamba, Asteride e... tutti quanti!

martedì 24 settembre 2013

Gli augurissimi, presenti e passati: tanti auguri a lady chibiusa!

Tanti auguri a "lady chibiusa", una stella che illumina di luce tutti noi su Orion, e non solo, con la sua semplicità, dolcezza, tenerezza, bontà, affetto, ogni volta.
A lei il migliore augurio di mille sorrisi ed emozioni, che splendano nell'alba e non sfumino mai in tramonto, nella speranza che non dimentichi in nessuna occasione di essere una persona speciale.
"Sii sempre te stesso, così un giorno potrai dire di essere stato l'unico" (Jim Morrison).


Questo video, dedicato alla festeggiata lady chibiusa, è sull'amicizia e sulla spensieratezza di un compleanno, con un finale...a sorpresa!
(Per vedere il video cliccare 2 volte al centro oppure cliccare sul link: https://www.youtube.com/watch?v=FVFVr-Q05Kk).



Colgo l'occasione per proporvi altre clip realizzate in occasione di precedenti ricorrenze ^^
Per Asteride, che ama la musica nella sua vera essenza, con tutta l'anima...


Per Brook, un augurio spiritoso, fatto di contrasti: un po' dolce e un po' rock!

Per Selene (nuvolina): dedicato a tutti gli amici, vicini o lontani...

martedì 17 settembre 2013

Infiniti incontri e amicizie

Sotto le scarpe vibra un ritmo, mentre procediamo, con la mente affollata di pensieri, verso un nuovo incontro o una spiritosa chiacchierata su Orion, tra giochi, chat e radio.
Si vive di speranze, anche inconsapevoli: c'è chi si vuole abbandonare alla distrazione, chi aspetta finalmente qualcosa di nuovo ed è avaro di sorprese: qui nascono anche solidi e sinceri legami d'amicizia, fatti di intese, scherzi, battute, ironie, simpatici o maliziosi doppi sensi.
Talvolta, gli incontri, dopo tutta l'interminabile attesa; al principio di ogni cosa si nasconde sempre, in qualche modo, il Caso, che le anime, se vorranno, potranno materializzare in un invito: ogni attenzione cade su un sorriso, uno sguardo. Subito le parole escono più difficilmente, ma poi tutto si fa, pian piano, sempre più accattivante, guadagnando lentamente una prima conoscenza dell'altro, finché, un giorno, arriverà il desiderio di trattenere quella persona a sé, oppure la consapevolezza di una storia intensa, passionale, divertente, anche se di breve durata.
Quando si è vicini alla persona giusta, è come volare senza nemmeno chiudere gli occhi e se c'è una traccia di malinconia questa immediatamente scompare.
Dai pensieri cade un velo e si ritrova con l'altra persona l'unica verità, il sapere ciò che prova l'altro anche senza parlare, riuscire a dire quello che mai si era detto, per qualche strana inibizione.
In questo modo si riesce a solcare, per qualche attimo, quell'insondabile e intricato "oceano di segreti" che ogni donna ha nel cuore.
L'amore intrappola e il mondo, a volte, appare non per quello che è, ma tutto fa parte della magia, dell'intesa.
Non sempre, però, si comprende a fondo l'altro: spesso, pur provandoci, non ci si riesce affatto, oppure non si tenta neppure di farlo.
A volte ciò che nasce è qualcosa di transitorio e fugace, altre, invece, si accende una speciale scintilla, destinata a brillare nel futuro: l'intensità, la lealtà, lo spirito di un'amicizia, oppure la più travolgente storia.
La primaria esigenza è semplicemente quella di divertirsi, a volte anche senza ponderare o conoscere, senza sapere, magari, con certezza, se si rileggerà nuovamente la persona, se ci sarà ancora l'occasione: e anche questa è, sicuramente, un'occasione che non puoi proprio lasciarti sfuggire.

giovedì 12 settembre 2013

La leggenda dell'amore

Trova anche tu l'amore o un'interessante e divertente passatempo su Orion.
Tutto ebbe inizio nella notte dei tempi.
Una volta, in un'isola, aleggiavano tutti i sentimenti e i valori umani: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere e, così come gli altri, anche l'Amore.
Un giorno, però, venne annunciato a costoro che il lussureggiante e florido atollo, in cui tutti vivevano in piena serenità, stava per sprofondare ed era presto destinato alla fine; immediatamente, il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere e tutti gli altri presero a preparare le loro imbarcazioni, per partire alla volta di nuovi e più sicuri orizzonti; solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.
E soltanto quando l'isola fu sul punto di cedere e sprofondare, l'Amore decise di chiedere un estremo aiuto.
La Ricchezza passò vicino all'Amore su di una barca opulenta, lussuosissima e l'Amore le disse:
"Ricchezza, mi puoi portare con te?".
Ma la materiale ricchezza rifuggiva con disgusto tutto ciò che era spirituale e profondo e rispose seccamente:
"Non posso: ho molto oro e argento e non ho proprio posto per te".
L'Amore, allora, decise di chiedere soccorso all'Orgoglio, che stava passando proprio lì accanto, a bordo di un magnifico vascello:
"Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?".
"Non ti posso aiutare, Amore" rispose l'Orgoglio. "Qui è tutto incredibilmente perfetto, impeccabile: non esistono turbolenze, imprevisti, follie, sregolatezze, che sono propri della tua istintiva presenza; con i tuoi modi precari, instabili e altalenanti, potresti rovinare, in qualche modo, la mia splendida imbarcazione, che mai è stata intaccata da tutto questo".
Allora l'Amore, ancora speranzoso nonostante i molti rifiuti, chiese alla Tristezza che gli passava accanto:
"Tristezza, ti prego: lasciami venire con te".
"Oh, Amore" rispose, con sincerità, la Tristezza "sono triste e ho proprio bisogno di stare da sola".
Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì neppure chi lo stava chiamando, con un clamore del tutto inascoltato.
All'improvviso, quando ormai chiunque avrebbe avvertito in sé una traccia di rassegnazione, chiunque, tranne l'Amore, una voce disse: "Vieni, ti porto con me".
Era un vecchio a parlare, "bianco per antico pelo".
L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia, che dimenticò completamente di chiedere il nome all'anziano e gentile benefattore. Giunsero finalmente sulla terra ferma ed il vecchio si allontanò, confondendosi nell'aria.
L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese, curioso, al Sapere:
"Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?".
"E' stato il Tempo" rispose, con sicurezza e senza indugio, il Sapere.
"Il Tempo?" s'interrogò sorpreso e incredulo l'Amore "E perché mai il Tempo ha aiutato me?".
E il Sapere, colmo di saggezza, subito disse:
"Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita di tutti".
Ed è proprio l'amore ciò che rincorriamo, ogni giorno, in ogni sua forma, sia essa più affettuosa e amichevole, oppure fugace, futile e passeggera, sia essa un'orma scavata e indelebile, nel cuore, o un irresistibile graffio di passione, nell'anima. L'Amore è spesso rischio, nelle sue varie e molteplici espressioni, un salto al di là di ciò che è tangibile, razionale e sicuro.
Anche tu desideri trovare quella metà o quello svago grazie al quale ci si può sentire più completi: l'inizio qui è così semplice, immediato, a portata di click; raggiungi subito Orion, uno dei luoghi in cui la Simpatia, l'Amicizia e l'Amore hanno trovato rifugio, accompagnati dalla Passione, dall'Istinto, dalla Freschezza di ciò che è spontaneo. Intriganti conoscenze o incontri, senza alcuna inibizione, senza freni o vincoli; un mondo in cui si incontrano anime e si conoscono, un luogo in cui si intrecciano passioni, nascono amicizie, storie, brevi o durature, in base a ciò che ci suggeriscono i sensi, tra sorrisi, sguardi, contatti; un piccolo universo, tutto da scoprire, e nella più totale tranquillità, tra risate, radio e chiacchiere.

venerdì 6 settembre 2013

Perché Margherita...(duetto)

Trova anche tu la tua "Margherita" e il tuo simpatico o intrigante duetto su Orion.
Perché Margherita è buona,
perché Margherita è bella,
perché Margherita è dolce,
perché Margherita è vera,
perché Margherita ama,
e lo fa una notte intera.

Perché Margherita è un sogno,
perché Margherita è il sale...
perché Margherita è tutto,
ed è lei la mia pazzia.
Margherita, è Margherita,
Margherita adesso è mia.


Io non posso stare fermo
con le mani nelle mani,
tante cose devo fare
prima che venga domani...

Perché questa lunga notte
non sia nera più del nero...
E perché quel suo sorriso
possa ritornare ancora...

Sveglierò tutti gli amanti
parlerò per ore ed ore...

Poi corriamo per le strade
e mettiamoci a ballare,
perché lei vuole la gioia,
perché lei odia il rancore e poi
coi secchi di vernice
coloriamo tutti i muri,
case, vicoli e palazzi,
perché lei ama i colori...

lunedì 26 agosto 2013

La storia di un incontro online

Scattano sintonie, "hic et nunc", incontri, discorsi, intese che travolgono e fanno spiegare le ali in volo, fino alle stelle di Orion, per poi ricadere giù, con un tuffo al cuore.
Lasciarsi travolgere da un genuino impulso, trovare la persona giusta, se si abbandona, per un attimo, ogni inibizione. Quell'inspiegabile scintilla detta anche "colpo di fulmine", scandita da segni inequivocabili, esiste davvero e, a pelle, di fronte ad una persona speciale, l'unica capace di renderci unici, porta subito in secondo piano ogni remora o freno autoimposto.
Ed ecco l'attrazione, un lampo, una spinta irrefrenabile, un sanguigno scatto, che incanta e sconvolge, avvolgendo in una fitta, intricata, irrisolvibile, inspiegabile magia.
Un'intrigante cena a base di sushi: lui invita lei e prenota il ristorante.
Entrambi si preparano per raggiungere il luogo d'incontro, l'attesa si fa sempre più incalzante, la curiosità divora le anime.
I due arrivano in ritardo: nessuno si fa aspettare e desiderare, o forse entrambi lo avrebbero voluto.
Una tipa lo guarda e lui pensa: "Cavolo, e se è lei? E' diversa da come mi aspettavo. Non corrisponde per nulla alle foto che avevo visto."
Nei suoi occhi la più disarmante delusione. "Ma cavolo, che figura se è lei? Come me la cavo?".
Così, la curiosità cede rapidamente il passo alla preoccupazione.
Lui arriva davanti al ristorante: non c'è nessuno.
E sempre più palese ed evidente si materializza l'idea che si trattasse della ragazza appena vista e ignorata.
Dopo un attimo, però, arriva l'altra.
E' distante, ma da lontano lui la riconosce, in un batticuore. Una bella donna alta, mora, splendida, la pelle abbronzata e messa in risalto da un acceso vestito fucsia, un sorriso che già parla, anche se da questo non è ancora uscito un saluto. Non un cenno, non una voce.
Anche lei lo riconosce all'istante e pensa soltanto: "E' lui", avvertendo una sensazione inspiegabile.
Quella che si prova quando percepisci di aver trovato l'altra parte di te, ma ancora non ne sei pienamente consapevole.
Lui ricambia quel sorriso magico e tutte le paure o inibizioni che erano sopraggiunte in un attimo volano via, per lasciar spazio ad una serata indimenticabile, avvolta da un irresistibile feeling.
Complici le portate, ad un certo punto le mani di entrambi si sfiorano, con naturalezza, come se fossero vive solo per fare quello.
Fuori l'acqua scrosciante; la cena giunge al termine, mentre la pioggia è sempre più fitta.
Lui paga il conto, poi escono e continuano a parlarsi. Gli sguardi si intrecciano, sempre più.
La pioggia inonda la pelle, i vestiti, e bagna ogni cosa. Anche il bacio che presto i due ragazzi si scambiano e che l'acqua suggella con un sottile erotismo.
Un'emozione indescrivibile e mai vissuta da entrambi in modo così intenso, irresistibile, unico.
Lui la accompagna in macchina, mano nella mano, e la conduce a casa sua, finché qualcosa non li travolge, ancora e ancora.
Un nuovo bacio, vicino al portone, pigiati, inconsapevolmente, contro un maledetto citofono, che subito sveglierà l'intero palazzo o ne attirerà semplicemente l'attenzione.
Loro non sono più ciò che erano prima, ma diventano qualcosa di nuovo, avvertendo un senso di totale, insolita completezza.
Una forza potentissima: eppure, spesso, incomprensibile. Al di là dello spazio e del tempo.

venerdì 23 agosto 2013

La più celebre scena d'amore di tutti i tempi

Propongo una versione riadattata di quella che è la più famosa scena d'amore di sempre, nell'eco dei secoli.
E se anche tu vuoi vivere attimi indimenticabili, che scavano un'orma indelebile, nel cuore, o restituiscono all'anima un irresistibile graffio di passione, vieni qui.

Giardino dei Capuleti, entra Romeo.
Romeo: Quale luce erompe laggiù da quella finestra? Quella finestra è l’oriente, e Giulietta è il sole!...
Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna che, già inferma, impallidisce di dolore, perché tu, che sei soltanto una sua ancella, sei tanto più bella di lei. Oh, se potesse sapere di essere il mio amore. Parla, eppure non dice nulla. Come può accadere? Sono gli occhi suoi, a parlare. Due fra le più belle stelle di tutto il firmamento, impegnate altrove, supplicano gli occhi di lei di brillare.
E se i suoi occhi fossero laggiù, e le stelle fossero sul viso di lei? Gli occhi di lei in cielo rilucerebbero di un tale splendore, che le creature dell'aria canterebbero subito, credendo che non sia più notte.
Giulietta: O Romeo, perché sei Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome. Oppure legami soltanto a te con un giuramento d’amore, ed io non sarò più una Capuleti.
E’ soltanto il tuo nome ad essermi nemico: tu saresti sempre te stesso, anche se non fossi un Montecchi. Che può mai significar la parola “Montecchi”? Non una parte di te.
Che cosa c’è in un nome? Quel che noi chiamiamo col nome di rosa, anche se lo chiamassimo d’un altro nome, conserverebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.

E così Romeo, pur se non fosse chiamato più Romeo, manterrebbe pur sempre quella cara perfezione che possiede.
Rinuncia dunque al tuo nome, Romeo, e in cambio di quello, accogli tutta me stessa.

Romeo: Lei parla, angelo di luce! Tu, lassù sul mio capo, illumini questa notte di un tale splendore che potrebbe, allo stesso modo, riversarlo un alato messaggero del cielo negli sguardi stupiti dei mortali. Chiamami amore: ed ecco, non sarò più Romeo.
Giulietta: Chi sei tu che, così avvolto nella notte, inciampi nei miei pensieri?

Romeo: Con un nome non so dirti chi sono: il mio nome, sacra creatura, mi è odioso
in quanto tuo nemico.
Giulietta: Ancora le mie orecchie non hanno bevuto cento parole della tua voce, e già ne riconoscono il suono. Non sei tu Romeo, un Montecchi? Dimmi come sei arrivato qui, e perché? I muri del giardino sono alti, difficili da scalare, e questo posto, col nome che porti, significa morte per te, se mai ti trovassero.
Romeo: Sulle ali leggere dell'amore ho superato queste mura: non ci sono limiti di pietra che possano impedire il passo all'amore, e ciò che l'amore può fare, l'amore osa tentarlo.

 C'è più pericolo nei tuoi occhi che in venti delle loro spade. Guardami con dolcezza e avrò protezione dal loro odio. Ho il mantello della notte per nascondermi ai loro occhi, ma se tu non mi ami, lascia pure che mi trovino qui. Preferirei che la mia vita finisse per il loro risentimento, che prorogare la morte senza il tuo amore.
Giulietta
: Come hai fatto a scoprire questo luogo?
Romeo: E stato l'amore che per primo mi ha spinto a cercarlo. Lui mi ha prestato consiglio, io gli ho consegnato i miei occhi.
Giulietta: Sai che la maschera della notte è sul mio viso, altrimenti il rosso tingerebbe le mie guance per ciò che mi hai sentito dire stanotte, quando credevo di essere inascoltata.
Vorrei davvero cancellare ciò che mi è uscito di bocca, ma non posso.
Mi ami davvero? So che mi dirai di sì e che io ti crederò.

giovedì 22 agosto 2013

Il polpo, un cibo estivo dalle sfumature storiche e afrodisiache: come cucinarlo, tra storia ed eros

E' periodo di mare, tempo d'estate, ed è giusto approfittarne per fare nuove conoscenze, incrociare o approfondire svariati incontri, che possono iniziare proprio qui. In un attimo. E se è tempo di sole e di mare, anche il cibo non può discostarsi troppo dalla più intima essenza di questo periodo: ciò che consumiamo dev'essere fresco, genuino, della stessa sostanza di cui sono costituite le nostre giornate balneari. E, sicuramente, un piatto molto adatto alla stagione è la squisita, leggera e gustosa insalata di polpo. Forse lo ignorate, ma il polpo, oltre a queste caratteristiche, nasconde dentro di sé un dono non irrilevante: è un piatto estivo, vero, ma ha anche interessanti sfumature afrodisiache, che noi non sottovaluteremo, perché avvolte da un sottile eros.
Facendo un breve tuffo in quel passato che storicamente ci appartiene, si scopre che, fin dai tempi più antichi, il
polpo è noto proprio per queste sue qualità: è infatti citato nel “Dipnosofisti” (letteralmente: "dotti a banchetto") di Ateneo, il quale gli imputa appunto questa caratteristica, in “aiuto agli uomini”.
Al centro dell'opera vi è proprio un lauto banchetto, offerto da un ricco romano: all'evento partecipano numerosi dotti greci, grammatici, medici, giuristi, filosofi, che conversano dei più svariati argomenti con erudizione e buon gusto, consegnandoci anche frammenti di commedia attica.
Pure nel '500 era riconosciuta questa virtù del polpo; esso veniva infatti accusato di essere fonte di peccato e lussuria, ed era quindi considerato un cibo pericoloso, da rifuggire.
Tutt'oggi il polpo è un simbolo di virilità.
Nell'antica Grecia i polpi erano, invece, considerati cibi sacri, e per questo era vietato pescarli. Miti raccontano che questa creatura emergesse dai mari tumultuosi per danneggiare le terre emerse, rubando frutti pregiati, tra cui i fichi.
Si narra anche che Diogene, illustre filosofo del tempo, fosse morto proprio perché aveva ingerito un polpo crudo.

Dopo questa parentesi storica, però, entriamo nel merito della cucina.
Innanzitutto preciso che polpo e polipo sono distinti e diversi.
Ciò che noi consumiamo è il polpo, non il polipo, a meno che voi non vogliate ingerire una "quasi-medusa": il polipo, infatti, rappresenta uno stadio della trasformazione in medusa, cioè in celenterato; il polpo, invece, è un cefalopode. Si tratta, quindi, di due creature differenti, da non confondere anche solo nella terminologia!
Ingredienti da disporre nella pentola con l'acqua:
un polpo di circa 1 kg (possibilmente surgelato o congelato da voi); un paio di foglie d'alloro; origano q.b.; un paio di spicchi d'aglio; una cipolla; 2 carote; 2 cucchiai rasi di sale grosso; pepe.
Ingredienti per il condimento: prezzemolo q.b.; 1 spicchio d'aglio; sale; pepe; olio; limone.
Preparazione:
Riempire d'acqua una capiente pentola e adagiare il polpo, possibilmente surgelato (e se è fresco, è meglio prima congelarlo).
Accendere il fornello. Aggiungere le foglie d'alloro, l'origano, gli spicchi d'aglio, la cipolla e le carote, tagliate entrambe a tocchetti, il sale grosso e il pepe. Rimescolare un po'.

C'è chi dice di mettere dentro alla pentola un tappo di sughero: un antico rimedio usato per mantenere il polpo più morbido e tenero (almeno così si tramanda).
Devo dire che non ho mai usato questo stratagemma, eppure il polpo risulta ugualmente morbido e tenero, anche senza il fatidico tappo di sughero.
E non ho mai sperimentato questa antica, tradizionale tecnica un po' per diffidenza, un po' perché mi è stato raccontato che probabilmente non ha alcun fondamento di veridicità: una volta si bollivano in pentoloni i polpi, ognuno legato a uno spago e ad un tappo di sughero, così da poterli estrarre dall'acqua più agevolmente, senza ustionarsi. Probabilmente, quindi, questa antica usanza è stata tramandata ed in modo non propriamente corretto, attribuendole chissà quali proprietà.
Al di là di queste credenze popolari (che, per quanto mi riguarda, nulla hanno a che fare coi classici ed efficaci "rimedi della nonna"), i consigli più pratici e utili riguardo ad un'ottima cottura del polpo sono sicuramente: non eccedere né nel sale grosso, né nella cottura, che dev'essere, per un polpo di circa 1 kg, intorno ai 40 minuti. Inoltre il polpo dev'essere congelato: o già acquistato surgelato, oppure ibernato da voi!
Seguendo queste piccole indicazioni, risulterà sicuramente tenero e morbido.
Una volta cotto, lasciar raffreddare, separare i tentacoli, con qualche incisione, dalla parte centrale e dalla testa, e poi tagliare il tutto a tocchetti. Ovviamente bisogna scartare il piccolo osso duro, al centro. Tranquilli: tagliando il polpo, ve ne accorgerete sicuramente!
Infine condire con prezzemolo ed aglio finemente tritati, sale, pepe, olio, limone. Ed il polpo... è servito!

Volendo, potreste anche accompagnarlo con patate lessate, tagliate ed aggiunte alla vostra pietanza: dipende sempre dai vostri gusti! In tal caso otterreste un'ottima insalata di polpo!  ;D

lunedì 19 agosto 2013

Il cast del film erotico più atteso del 2014 è incerto, mentre lo spirito delle "50 sfumature di grigio" stimola la società, tra piccanti esperimenti, dissacranti recensioni e fan-trailers.

Se vuoi anche tu trovare le tue "50 sfumature" di amore, amicizia, gioco, musica, vieni qui.
Mormorano voci, sul web, riguardo ai protagonisti del film che sembra essere il più atteso, ma anche il più discusso del 2014: “50 sfumature di grigio”, tratto dall’omonimo romanzo di E. L. James, primo di una trilogia porno-harmony che ha letteralmente "sfondato" le classifiche, tra critiche e "boom" di incassi, vendendo come neppure Harry Potter era riuscito a fare.
"Forse le donne preferiscono altre bacchette magiche..." aveva detto ironicamente ed allusivamente Luciana Littizzetto.
Il film dovrebbe uscire negli USA il 1/8/14, mentre in Italia l’arrivo sarebbe per il 18/09/14.
Una data sempre più vicina, ma con sempre meno certezze, visto che sembrano non esserci ancora conferme ufficiali in merito al cast.
Tra i più segnalati riguardo al ruolo dell'oscuro e tormentato Christian Grey, si trovano Ian Somerhalder, il vampiro di “The Vampire Diaries”, che pare essere preso poco in considerazione dall'autrice dei libri, Henry Cavill (“Superman – L’uomo d’acciaio”), Freddie Stroma (presente in "Harry Potter"), Paul Walker (“Fast and Furious”) e Matt Bomer, forse ostacolato dal suo coming out, ma che sembra ricevere l'approvazione della scrittrice.
Tra i nuovi nomi, Eddie Redmayne, che aveva affiancato Natalie Portman in “L’altra donna del re”.
Per il ruolo di Anastasia Steele, inossidabili sono Alexis Bledel (“Una mamma per amica”) e Emilia Clarke, entrambe in "pole position", con una leggera preferenza per la prima.
Anche se la parte della bellissima, diafana e apparentemente innocente Anastasia sarebbe calzata a pennello pure alla splendida Natalie Portman, che attualmente è impegnata in altri lavori cinematografici e sicuramente non ha nemmeno considerato un altro disinibito progetto, già affrontato in forme diverse ed egregie ne: "Il cigno nero".
Sia tra gli attori, che tra le attrici, sembra esserci generalmente un clima di tensione, riguardo al fatto di vestire (o forse sarebbe meglio dire "svestire"?) i panni dei due protagonisti, tra decise marce indietro e prese di posizione.
Resta il fatto che la società londinese sembra influenzata dallo spirito dell'erotica trilogia: si è parlato, infatti, di un certo effetto "50 sfumature di grigio", visto che aumentano vertiginosamente le chiamate ai pompieri di persone rimaste ammanettate o "incastrate" in particolari  e piccanti pratiche.
Indubbiamente, "50 sfumature" è un romanzo che continua a far discutere e parlare di sé.
E, se per caso l'avevate persa, vi propongo la dissacrante recensione della spiritosissima Luciana Littizzetto, in forma video (inizia al minuto 9.40).
Intanto imperversano da tempo i fan-trailers del film, clip totalmente amatoriali, come questa:
Forse, però, una certa Concy non sarebbe d'accordo con questa decisione...
Sconsolata & Damon Salvatore (Christmas in love)!